Contribuire all’inserimento lavorativo delle persone appartenenti alle categorie protette è un gesto di rilevanza sociale per le aziende che vogliono promuovere un mondo del lavoro inclusivo e rispettoso delle diversità. In questo articolo parliamo di modalità e obblighi di assunzione in azienda delle persone con disabilità. 

Assumere le categorie protette: cosa prevede la legge?

In Italia, la legge prevede diverse misure a sostegno dell’assunzione delle categorie protette nelle aziende, al fine di garantire l’effettivo rispetto del diritto al lavoro delle persone con disabilità. In particolare, si tratta della legge 68/1999 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, che stabilisce una serie di misure a sostegno dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, tra cui l’obbligo per le aziende con più di 15 dipendenti di avere alle proprie dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie protette.

Inoltre, il Decreto Legislativo n. 151/2015 ha introdotto alcuni cambiamenti al fine di favorire l’inserimento lavorativo delle categorie protette e semplificare gli adempimenti a carico delle aziende. In particolare, il decreto ha previsto la possibilità per le aziende di adempiere all’obbligo attraverso la stipula di un accordo di collaborazione con enti pubblici o privati come, ad esempio, le Agenzie per il lavoro. In questo modo, le aziende possono contribuire alla promozione dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità senza dover necessariamente assumere nuovi dipendenti.

Categorie protette: chi ne fa parte?

La legge 68/1999 prevede la tutela delle persone con disabilità e riconosce una serie di categorie protette, che beneficiano di specifici diritti e tutele sul lavoro. I beneficiari sono suddivisi in due macro categorie:

A. INVALIDI (Art.1)

  • persone con invalidità civile di grado superiore al 45%
  • invalidi del lavoro con invalidità superiore al 33%;
  • persone non vedenti, con una vista pari o inferiore a un decimo;
  • persone sordomute;
  • invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi di servizio.

B. ALTRE CATEGORIE PROTETTE (Art.18)

  • vedove, orfani, profughi ed equiparati ad orfani;
  • vittime del terorrismo e della criminalità organizzata.

Come assumere le categorie protette in azienda 

Quote di riserva

Le quote di riserva sono una misura di inclusione sociale che consiste nell’obbligo per le imprese di riservare una quota dei posti di lavoro alle persone appartenenti alle categorie protette. Il numero di posti da riservare è stabilito in base alle dimensioni aziendali e sono:

  • 1 lavoratore nelle aziende da 15 a 35 dipendenti;
  • 2 lavoratori nelle aziende da 36 a 50 dipendenti;
  • 7% dei lavoratori occupati per le aziende con più di 50 dipendenti.

È essenziale evidenziare che, diversamente dal passato in cui gli obblighi di assunzione erano limitati alle nuove assunzioni, ora le aziende con più di 14 dipendenti, che non hanno già alle proprie dipendenze un lavoratore appartenente alle categorie protette, sono tenute ad assumere persone disabili in base alle quote di riserva stabilite per legge. In altre parole, le aziende hanno l’obbligo di assicurare la presenza di lavoratori appartenenti alle categorie protette, anche se ciò richiede l’assunzione di nuovi dipendenti.

 

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diritti del lavoratore in azienda

I lavoratori appartenenti alle categorie protette possono essere assunti in azienda con diverse modalità e hanno diritto alla stessa retribuzione degli altri dipendenti. Le mansioni loro assegnate devono essere compatibili con il loro stato di salute e, se necessario, possono essere riconfigurate. Per facilitare l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, le aziende possono fornire percorsi di formazione, orientamento, sostegno e tutoraggio. 

Inoltre, ai sensi della Legge 104, i disabili hanno diritto a tre giorni al mese di permesso retribuito.

Le modalità di assunzione

Le aziende possono adempiere all’obbligo di assunzione attraverso diverse modalità, ad esempio, assumendo direttamente le persone con disabilità o affidandosi a enti terzi come le cooperative sociali o le Agenzie per il lavoro. In particolare, le aziende possono offrire un posto di lavoro rivolto alle categorie protette nelle seguenti modalità:

  • assunzione diretta;
  • stage;
  • contratto a tempo determinato diretto (durata minima 6 mesi);
  • contratto a tempo indeterminato;
  • contratto in somministrazione (durata minima 12 mesi);
  • contratto di staff leasing
  • tramite cooperative sociali di tipo B.

Sanzioni e agevolazioni economiche per le imprese

Per le aziende che non ottemperano all’obbligo di assumere il numero minimo di persone appartenenti alle categorie protette, è prevista una sanzione economica pari a 62.77 euro al giorno

Tuttavia, è importante sottolineare che esistono anche incentivi e agevolazioni per le aziende che assumono le categorie protette. Il Decreto del 2015 ha semplificato l’accesso agli incentivi che ora vengono subito corrisposti al datore di lavoro direttamente dall’INPS mediante conguaglio sulle contribuzioni mensili. 

Il rispetto degli obblighi di assunzioni delle categorie protette non solo evita le sanzioni previste dalla legge, ma rappresenta anche un’opportunità per le aziende di promuovere l’inclusione sociale e di accedere a importanti incentivi e agevolazioni economiche.

 

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