E’ stato recentemente approvato dal Governo il nuovo pacchetto di misure relative al mercato del lavoro e all’inclusione sociale. Il nuovo Decreto Lavoro interviene sulla disciplina dei contratti di lavoro, sulle misure di sostegno alle famiglie e introduce nuovi incentivi per le assunzioni. Vediamo insieme quali sono le novità per i datori di lavoro. 

Decreto Lavoro: maggiore flessibilità contrattuale per i datori di lavoro

Il nuovo Decreto Lavoro prevede importanti novità in materia di lavoro. Tra queste troviamo il provvedimento relativo ai contratti di lavoro a tempo determinato. Il suo obiettivo è quello di consentire ai datori di lavoro un uso più flessibile di questo tipo di contratto, pur sempre nel rispetto delle direttive europee sulla prevenzione degli abusi. Il nuovo Decreto, infatti, vuole trovare un equilibrio tra la flessibilità del mercato del lavoro e la tutela dei diritti dei lavoratori.

L’intervento in questione va a semplificare il Decreto Dignità del 2018 il quale prevedeva per i contratti a termine una durata massima di 12 mesi con la possibilità di proroga soltanto attraverso l’applicazione di causali stringenti quali, ad esempio, esigenze legate alla sostituzione di lavoratori o all’aumento non programmato dell’attività ordinaria. 

Anche nel caso del Decreto Lavoro, i datori di lavoro hanno la possibilità di prorogare oltre i 12 mesi o rinnovare un contratto a tempo determinato senza dover giustificarne le ragioni ma in presenza di una delle seguenti condizioni:

  • nei casi specifici previsti dai contratti collettivi nazionali;
  • in caso di assenza di un accordo collettivo e in ogni caso entro il termine del 31 dicembre 2024, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti;
  • per necessità di sostituzione di altri lavoratori.

Decreto Lavoro: quali sono gli incentivi per le aziende

Bonus assunzione giovani Under 30

Il Decreto Lavoro vuole premiare anche le aziende che assumono i giovani Under 30. E con l’obiettivo di abbattere la disoccupazione giovanile, il nuovo Decreto mette a disposizione delle aziende che assumeranno i NEET (persone inattive) con meno di 30 anni un contributo pari al 60% della retribuzione lorda per un anno. La misura verrà riconosciuta per le assunzioni effettuate a partire dal 1 giugno 2023 e fino al 31 dicembre 2023.

Per poter beneficiare dell’agevolazione, i datori di lavoro devono assumere gli individui che:

  • hanno meno di 30 anni d’età;
  • appartengono alla categoria NEET, ovvero persone che non lavorano, né sono coinvolte in corsi di studi o di formazione;
  • dovranno essere registrate al PON (Programma Operativo nazionale Iniziativa Occupazione Giovani).

Tale incentivo si applica alle assunzioni con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, anche in regime di somministrazione, ma non si applica ai rapporti di lavoro domestico.

Leggi anche: Occupazione da record: in Italia siamo al 60,8%. In aumento la disoccupazione dei giovani

Modifiche in materia di somministrazione di lavoro

Per quanto riguarda l’ambito della somministrazione di lavoro, con il nuovo Decreto vengono cancellati i limiti percentuali relativi alle assunzioni con il contratto di apprendistato in regime di somministrazione. Vengono inoltre eliminati i limiti quantitativi relativi all’impiego di personale in somministrazione a condizione che tale personale sia assunto dal somministratore con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

Contributo per le assunzioni di persone con disabilità

Nel caso invece delle agevolazioni per l’assunzione delle persone con disabilità, la disposizione prevede il riconoscimento per enti e organizzazioni di un contributo per ogni persona con disabilità assunta a tempo indeterminato tra il 1° agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023.

Leggi anche: Assumere le categorie protette in azienda

Esonero del 100% dei contributi INPS per i datori di lavoro

Ai datori di lavoro che assumono i beneficiari dell’assegno di inclusione (nuova misura che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza) con contratto a tempo indeterminato, anche in apprendistato, è riconosciuto, per una durata di 12 mesi, l’esonero dal versamento dei contributi INPS, fino a un importo massimo di 8.000 euro annui. Nel caso dell’assunzione dei lavoratori stagionali l’esonero dal versamento è pari al 50% dei contributi, fino a un massimo di 4.000 euro annui.

Semplificazioni delle comunicazioni in merito al rapporto di lavoro

Un’altra novità per le aziende prevista dal Decreto Lavoro riguarda le semplificazioni in materia di informazioni e obblighi in merito al rapporto di lavoro. Al fine di liberare il datore di lavoro da gravosi obblighi in materia di comunicazioni ai lavoratori, il nuovo Decreto, modificando la relativa disposizione contenuta nel Dlgs 104/2022, stabilisce che, con l’entrata in vigore del Decreto Lavoro, sarà sufficiente per il datore di lavoro mettere a disposizione del personale, anche mediante la pubblicazione sul sito, i contratti collettivi e gli eventuali regolamenti aziendali applicabili al rapporto di lavoro.

Questi sono solo alcuni dei punti del Decreto Lavoro che riguardano più da vicino i datori di lavoro. Per maggiori approfondimenti è possibile consultare il Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri.32 cliccando a QUESTO LINK.