«Grazie alla raccolta di informazioni in qualsiasi settore, solo le agenzie hanno oggi una conoscenza così ampia di quelle che sono le esigenze del mercato. Di fatto, siamo i soggetti che meglio possono aiutare il candidato nel percorso adeguato», spiega Domenico Di Gravina, general manager di Samsic HR Italia, raccontando i vantaggi nell’intraprendere un percorso di politiche attive.

In un momento di grande transizione economica, con una crisi che non è generalizzata ma settoriale, molti lavoratori avranno bisogno di ricollocarsi. E tanti dovranno aggiornare le proprie competenze, in linea con la rivoluzione verde e digitale in corso.

A queste necessità rispondono appieno i percorsi di politiche attive messi in campo dalle agenzie private del lavoro accreditate, partendo dalla conoscenza dei territori e delle esigenze delle diverse aree economiche e produttive del Paese. Con il vantaggio che, laddove sia necessario, i candidati vengono inseriti in percorsi di riqualificazione in linea con le richieste del mercato.

«Mappando i territori e le aree industriali, un operatore di agenzia sa individuare le professionalità necessarie rispetto al momento economico e alle esigenze delle aziende», spiega Domenico Di Gravina, general manager di Samsic HR Italia, agenzia tra le più attive in Lombardia. «Il nostro lavoro porta alle collocazioni in modo indiretto, tramite la somministrazione, o diretto, tramite i servizi di ricerca e selezione».

Attraverso gli operatori come Samsic HR Italia, il candidato entra così in un percorso di inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro senza alcun costo. «Si parte da una fase di assessment per misurare le competenze possedute e verificare se sono subito rispendibili sul mercato», prosegue Di Gravina. «Se il soggetto necessita invece di una riqualificazione rispetto all’attività desiderata o alla domanda del territorio di riferimento, si avvia un percorso di formazione».

In questo modo, l’agenzia non soltanto eroga la formazione necessaria alla riqualificazione, ma incrocia l’analisi individuale del candidato con quella dell’area geografica e del settore di riferimento.

«Si concorda con il candidato il percorso più adatto», dice Di Gravina. «È come cucire un abito nuovo su misura, partendo dai desiderata dei candidati e orientandoli verso il concreto inserimento nel mondo del lavoro». E, alla fine del percorso, «il candidato si ritrova con competenze professionali nuove che lo mettono in condizione di aumentare le opportunità di trovare un lavoro».

Sono percorsi che si rendono sempre più necessari in un Paese che soffre l’annoso problema del mismatch di competenze tra domanda e offerta di lavoro. E soprattutto, in un momento di grandi transizioni economiche e di cospicui investimenti attraverso i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, diversi settori – dalla manifattura all’edilizia – lamentano la carenza di manodopera specializzata.

Lo conferma Domenico Di Gravina: «In Italia esiste un gap evidente tra la formazione e i bisogni delle aree industriali». Una lacuna che può essere colmata, appunto, dalle politiche attive. «Grazie alla raccolta di informazioni in qualsiasi settore», spiega Gravina, «solo le agenzie hanno oggi una conoscenza così ampia di quelle che sono le esigenze del mercato. Di fatto, siamo i soggetti che meglio possono aiutare il candidato nel percorso adeguato».

Un problema che si pone con i giovani all’uscita dai percorsi scolastici o universitari. Ma anche con i lavoratori senior che hanno bisogno di aggiornarsi. «Le generazioni più adulte non hanno in questo momento la capacità di colmare i gap formativi pur avendo lavori che prevedono competenze digitali e specifiche skill professionali», spiega Di Gravina. «Il nostro obiettivo è anche quello di fornire a chi è avanti con l’età un percorso virtuoso che abbia pari dignità rispetto a quelli forniti alle generazioni più giovani».

Senza dimenticare poi che «un lavoratore che passa da un percorso di politiche attive porta in dote incentivi molto importanti per le aziende», ricorda il manager, sottolineando un altro dei vantaggi portati dalle politiche attive.

Articolo originariamente pubblicato su Linkiesta.